giovedì 30 aprile 2020

STEP #12, "Età di mezzo" pt.2 (Umanesimo, Rinascimento, Seicento)

Solo con l'avvento dell'Umanesimo e successivamente del Rinascimento si avvertì la necessità di dare ai cataloghi un carattere più sistematico. Con la nascita della filologia, i letterati ebbero il bisogno di ordinare le opere oggetto della loro ricerca in cataloghi ordinati, che fossero consultabili agilmente e contenenti solo le informazioni necessarie a capire a cosa facesse riferimento il volume, senza dilungarsi, come in un catalogo moderno.

Se ci si sposta nei primi anni del XVII secolo, più precisamente nel 1611, appare a Parigi quello che si può definire come il primo catalogo moderno, sostanzialmente un elenco di medaglie e oggetti antichi, ordinati in un catalogo con le loro caratteristiche.
Si può considerare il catalogo di Parigi come lo spartiacque tra i cataloghi visti sinora nei post dedicati all'analisi storica e quelli che verranno negli anni successivi, impregnati del metodo scientifico e del pensiero illuminista.

Proprio del Seicento nacquero i cataloghi ragionati, elenchi con annotazioni e corredati da informazioni essenziali delle opere di un artista in modo tale da poter essere compreso e utilizzato da chi vada a utilizzarlo.

Catalogo della Biblioteca della Repubblica di Venezia pubblicato nel 1624

Sitografia:
Wikipedia (Catalogo - Catalogo ragionato)

mercoledì 29 aprile 2020

STEP #12, "Età di mezzo" pt.1 (Alto Medioevo - pre-Umanesimo)

Nei secoli successivi alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, la cultura e l'innovazione subirono un notevole rallentamento, influenzando gran parte degli ambiti della tecnologia.
Anche il catalogo, dopo essere arrivato al ruolo di strumento fondamentale per tutte le biblioteche nell'età classica (come descritto allo STEP #08 di questo blog), rimase appannaggio delle biblioteche, principalmente nei monasteri, dove gli amanuensi svolgevano il lavoro di copiatura dei testi, preservandoli dalla distruzione e conservandoli in biblioteche protette e ordinate, consultabili attraverso i vari cataloghi.
I cataloghi medievali di cui si hanno più notizie sono quelli delle abbazie di Montecassino e di Cluny.

Un esempio particolare di catalogo dell'epoca medievale arriva dal Medio Oriente, con Il libro delle stelle fisse  scritto dall'astronomo persiano ‘Abd al-Rahmān al-Ṣūfi nel 965 d.C. circa, nel quale vengono elencate e caratterizzate per colore, magnitudine, posizione e costellazione di appartenenza le stelle conosciute all'epoca dalla civiltà Persiana. Si può trovare una pagina dell'opera nel sito del Museo Galileo di Firenze, oltre a un video intitolato Le costellazioni di Al Sufi.

Pagina del Libro delle stelle fisse di ‘Abd al-Rahmān al-Ṣūfi (965 ca.) nella quale appare una tabella, presumibilmente riferita alle caratteristiche delle stelle catalogate in esso


sitografia:
Wikipedia (Catalogo - Libro delle stelle fisse - Catalogo astronomico - ‘Abd al-Rahmān al-Ṣūfi)

lunedì 27 aprile 2020

STEP #11, "In tempo di COVID-19"

Cosa sta succedendo al mondo? Negli ultimi mesi, stiamo sperimentando sulla nostra pelle un enorme cambiamento dei nostri stili di vita a causa della pandemia da Coronavirus.

In questo momento così delicato, in cui il flusso di informazioni giornaliero è arrivato a un livello tale da confonderci, la gente ha la necessità di avere certezze, di avere dati e notizie che rispecchino la situazione.
Ma l'opinione pubblica non è l'unica a necessitare queste informazioni, è fondamentale che anche chi ci governa e chi prende le decisioni per proteggerci sia dal contagio, sia dal tracollo economico, abbia fonti e dati certi su cui basarsi.

In questo contesto in Italia si inserisce perfettamente la Protezione Civile, l'ente pubblico incaricato della gestione di emergenze e criticità, che ogni giorno, a partire dall'inizio della diffusione del virus, alle 18 pubblica un bollettino, una sorta di catalogo, in cui vengono tabulati tutti i dati relativi alla pandemia, suddivisi per regioni, per tipi di casi (morti, contagiati totali, contagiati attuali e guariti) e con la registrazione dell'incremento giornaliero.
Tutti i dati sono inquadrati sia a livello nazionale, che a livello regionale, il che permette di capire perfettamente la situazione sui singoli territori, con l'obbiettivo di far ripartire subito le realtà meno a rischio, anche per fare da apripista a regioni che purtroppo stanno ancora pagando un caro prezzo.

Bollettino della Protezione Civile di domenica 26 aprile

Un altro sito che offre un catalogo aggiornato dei dati sulla pandemia, stavolta a livello mondiale, è Worldometers di, nel quale vengono raccolti i dati da tutti i paesi del mondo e suddivisi per le stesse categorie dei bollettini nazionali.

Parte della tabella Worldometers aggiornata a domenica 26 aprile

venerdì 24 aprile 2020

APPROFONDIMENTO - "Specchio dei nostri tempi"

La vendita al dettaglio è uno degli ambiti in cui viene maggiormente usato lo strumento del catalogo, in tutte le sue evoluzioni nel corso dei decenni.

A partire dal 1872, anno in cui a Chicago Aaron Montgomery inventò il primo catalogo di vendita per corrispondenza, il mondo del mercato subì una rivoluzione: non era più necessario passare per il negozio, si poteva comodamente richiedere un catalogo ai rappresentanti delle aziende venditrici, decidere se e cosa acquistare in totale comodità e infine ordinare i prodotti.

Nei suoi quasi 150 anni di storia, il catalogo ha sempre dovuto seguire le mode e i gusti del tempo, trasformandosi in un vero e proprio specchio delle abitudini e dei gusti della società, riflettendo anche i periodi storici, come ad esempio i cataloghi di moda di fine anni '60 con le prime minigonne nella Spagna ultracattolica e conservatrice di Francisco Franco, i quali scandalizzarono una parte dell'opinione pubblica da un lato, ma accelerarono la caduta di un regime ideologico che stava in piedi da tre decadi.

Un'interessante rassegna dei cataloghi commerciali dei vari decenni del XX secolo si può trovare sul sito Tiendeo, un noto blog di shopping e lifestyle.

Esempio di copertine di cataloghi storici presenti nella rassegna fatta su Tiendeo

lunedì 20 aprile 2020

STEP #10, "Un catalogo scottante"

Il cinema, "la settima arte".
La nostra vita è fortemente influenzata dalle produzioni cinematografiche, e anche un'azione così importante come la catalogazione non poteva esimersi da apparire in vari lungometraggi.

Una delle pellicole nella quale si affronta questo tema è "Il quinto potere" ("The fifth estate" in inglese, lingua originale), film del 2013 diretto da Bill Condon e interpretato da Benedict Cumberbatch e Daniel Brühl.
La storia che viene raccontata è quella di Julian Assange, noto fondatore del sito WikiLeaks, che insieme al suo collaboratore Daniel Domscheit-Berg decise di catalogare e pubblicare su internet migliaia di documenti top secret riguardanti migliaia di stati e personaggi di spicco dello scacchiere geopolitico mondiale, facendo venire alla luce il "marcio" del mondo moderno.

La creazione di Assange è un'enorme catalogazione di documenti, con il fine di rendere fruibili a tutti anche quei segreti che molto spesso le grandi organizzazioni statali e parastatali tendono a insabbiare, affinché ogni cittadino sia a conoscenza della verità.


Il trailer ufficiale (in italiano) del film

Sitografia: MyMovies

mercoledì 15 aprile 2020

APPROFONDIMENTO - "Universale"

La cultura, si sa, deve essere il più universale possibile. Proprio l'universalità è stato l'obbiettivo di secoli e secoli di ricerca e divulgazione scientifica. Sono stati scritti tanti libri, tante riviste, sono addirittura nati svariati programmi televisivi, ma nulla è stato così penetrante nella società come internet.

Proprio su internet abbondano le catalogazioni letterarie, storiche, scientifiche e di tante altre nature, digitalizzate e rese disponibili a qualsiasi utente dotato di un dispositivo e di una connessione internet.
Si parte sicuramente dalle più famose, come ad esempio Wikipedia, la più grande e completa enciclopedia online, sino ad arrivare ai siti delle università, con cataloghi ricchi di pubblicazioni e testi scientifici. Ne è un esempio la biblioteca del Politecnico di Torino, nel cui catalogo si possono trovare tesi, periodici, libri e materiale fotografico.

Altra iniziativa interessante è il Catalogo SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale), patrocinato dal Ministero per i beni e le attività culturali, che raccoglie online ben 17.998.140 notizie bibliografiche, tra cui libri, spartiti musicali, e contenuti multimediali. Grazie al Catalogo SBN, è possibile scoprire in quali sedi appartenenti alla Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali (DGBIC) sono presenti gli articoli desiderati e mettersi in contatto via email per un eventuale prestito.

In conclusione, possiamo affermare senza timore di smentita che, grazie all'unione tra un'invenzione del passato, il catalogo, e un'innovazione degli ultimi decenni, il web, oggigiorno la diffusione della cultura è sempre più rapida e capillare, con la speranza di arrivare, chissà quando, a un mondo in cui il diritto di conoscere non sia più privato a nessuno.

Screenshot del portale multilingue di Wikipedia

venerdì 10 aprile 2020

STEP #09, "Artistico"

I cataloghi, grazie alla loro versatilità, sono entrati anche nel mondo dell'arte, non solo come strumento, ma in un certo seno anche come oggetto dell'opera.

Nell'opera L'arciduca Leopoldo Guglielmo nella sua galleria a Bruxelles (1651 ca.) di David Teniers il Giovane, pittore del barocco fiammingo, viene rappresentato l'arciduca che si aggira per la sua collezione d'arte, simbolo di magnificenza e importanza della corte fiamminga.
I quadri raffigurati sono stati poi raccolti nel catalogo d'arte dello stesso Teniers Theatrum Pictorium, pubblicato nel 1659.

In conclusione, si può considerare quest'opera come un momento di passaggio nella stesura del catalogo, in quanto rappresentazione stessa delle opere che poi andranno a finire nel catalogo, commissionato dallo stesso Arciduca raffigurato nel quadro.

L'arciduca Leopoldo Guglielmo nella sua galleria a Bruxelles, David Teniers il Giovane,
(1651 ca.), Museo del Prado, Madrid
Sitografia:
http://flaminiogualdoni.com/?p=6535
https://it.qwe.wiki/wiki/The_Archduke_Leopold_Wilhelm_in_his_Painting_Gallery_in_Brussels
https://en.wikipedia.org/wiki/The_Archduke_Leopold_Wilhelm_in_his_Painting_Gallery_in_Brussels

giovedì 9 aprile 2020

STEP #08, "In antichità"

L'origine del catalogo e del catalogare si perdono nei meandri della storia antica, l'unico mezzo a nostra disposizione per scoprire qualcosa di più è un'indagine a ritroso attraverso gli indizi che la storia ci lascia.

Partendo dal presupposto che senza scrittura non si può fare una catalogazione, si può partire dall'invenzione della scrittura, nell'epoca in cui la cultura fioriva nella Mezzaluna Fertile grazie a Sumeri, Assiri e Babilonesi. In questo periodo non si hanno riscontri storici di cataloghi sen non quelli delle biblioteche di Babilonia e Ninive, ma sicuramente la necessità di ordine dell'inventario portò anche i commercianti a creare un prototipo di quello che in futuro sarà il catalogo.

Per trovare per la prima volta la parola catalogo bisogna proseguire sino al periodo classico: già agli inizi dello sviluppo della civiltà greca, il termine κατάλογος [katálogos] viene utilizzato per indicare gli elenchi, le liste (καταλέγω, "enumerare", è la parola da cui deriverà catalogo) di persone o cose.
Un esempio dell'uso della parola nell'Antica Grecia è la definizione degli antichi grammatici, che definirono catalogo l'insieme delle truppe Achee enumerate da Omero nell'Iliade.
Un altro uso curioso della parola è quello fatto da Senofonte, storico e mercenario ateniese, che definì quelli del catalogo i cittadini ricchi e importanti, facendo probabilmente riferimento a una lista amministrativa di persone dal reddito elevato.

Nei secoli successivi il catalogo continuò ad essere usato, sia nei Regni Ellenistici (il catalogo della biblioteca di Alessandria d'Egitto fu il primo compilato in ordine alfabetico da Callimaco, noto poeta greco) sia nel Regno Punico, in particolare alla biblioteca di Cartagine, sia infine nell'Antica Roma, nella quale la parola greca fu trasformata nella forma latina catalŏgus, a conferma dell'enorme eredità che la cultura greca lasciò a Roma.

Tavola con caratteri cuneiformi che riporta il mito del diluvio dell'Epopea di Gilgamesh, conservata in antichità nella sopracitata Biblioteca di Ninive, attualmente conservata al British Museum di Londra


Sitografia: Wikipedia

lunedì 6 aprile 2020

STEP #07, "In versi"

Nella poesia, il catalogo viene citato dalla poetessa polacca Wisława Szymborska (1923-2012) nella sua composizione "Reciprocità", che si sviluppa intorno al gioco logico della necessità di avere un qualcosa per arrivare a un oggetto, una sensazione o un'azione dello stesso tipo di quella necessaria. Il primo verso della poesia fa proprio riferimento all'esistenza di cataloghi di cataloghi, per evidenziare la necessità di avere ordine anche fra gli stessi cataloghi, a causa della loro varietà.

Ci sono cataloghi di cataloghi.
Poesie sulle poesie.
Drammi su attori recitati da attori.
Lettere a causa di altre lettere.
Parole per spiegare parole.
Cervelli intenti a studiare il cervello.
Tristezze contagiose come una risata.
Carte che provengono dal macero di carte.
Sguardi veduti.
Casi declinati secondo i casi.
Fiumi grandi con serio contributo dei piccoli.
Boschi ricoperti di bosco fino al ciglio.
Macchine adibite a fabbricare macchine.
Sogni che all'improvviso ci destano dai sogni.
Salute necessaria per tornare in salute.
Tanti scalini a scendere quanti sono a salire.
Occhiali per cercare occhiali.
Respiro che inspira e espira.
E almeno una volta ogni tanto
ci sia l'odio dell'odio.
Perché alla fin fine
c'è l'ignoranza dell'ignoranza
e mani reclutate per lavarsene le mani.

Wisława Szymborska, "Reciprocità"


Mani che disegnano, Maurits Cornelis Escher, 1948


Sitografia:
Wikipedia (Wisława Szymborska)

sabato 4 aprile 2020

STEP #06, "Narrato" pt.2 ("Pensare/Classificare")

Una seconda attestazione della catalogazione nella letteatura è quella del libro Pensare/Classificare (Penser/Classer nell'edizione originale in francese) dello scrittore Georges Perec (1936-1982).

L'opera, un'antologia di racconti pubblicati da Perec negli anni sui vari giornali, attravera le varie sfaccettature del catalogare secondo l'autore.
Nei primi racconti l'autore cataloga la sua stessa produzione letteraria, per poi concludere con un racconto intitolato esattamente come il libro, nel quale si parla di varie forme di catalogazione ed enumerazione.

Copertina della prima edizione di Penser/Classer del 1985

Sitografia: https://fr.wikipedia.org/wiki/Penser/Classer

venerdì 3 aprile 2020

STEP #06, "Narrato" pt.1 ("La vertigine della lista")

Nella narrativa, uno degli esempi più lampanti di catalogazione è quello che descrive Umberto Eco nel suo romanzo La vertigine della lista (2009).

All'interno dell'opera, Eco affronta il tema delle liste e dell'enumerazione, partendo dall'elenco di navi achee fatto da omero nell'Iliade, per arrivare alle catalogazioni moderne, come ad esempio quelle zoologiche. Nonostante secondo Eco l'uomo sia portato a suddividere ciò che vede in categorie date dalle proprietà, non è presente nella storia un modo univoco per catalogare, ma bensì esistono vari modi, i quali possono sfociare anche nell'apparente caos ("la vertigine" del titolo fa proprio riferimento a questa confusione).

Per spiegare in poche parole quello che fa l'autore nel libro, si potrebbe dire che Umberto Eco studia non tanto le liste in quanto tali, ma bensì l'approccio che l'uomo ha con esse, e la necessità di vedere il mondo come ordinato e discreto, affinché gli si possa trovare un filo logico.
Copertina dell'edizione illustrata edita da Bompiani (2012)

Sitografia:
https://www.lucarosati.it/blog/vertigine-della-lista
https://www.foglidarte.it/fogli-freschi-di-stampa/288-vertigine-della-lista-di-umberto-eco.html