martedì 31 marzo 2020

STEP #05, "Pubblicità"

Il verbo catalogare si ritrova anche nella pubblicità, elemento fondamentale della nostra società
Nello spot Postalmarket del 1984 l'elemento centrale è proprio un catalogo, mezzo innovativo, quasi precursore di internet, che illustra al compratore i prodotti acquistabili, evitando di dover passare per un negozio fisico.

domenica 29 marzo 2020

APPROFONDIMENTO - "Metodo"

Si è iniziato a parlare di cataloghi e catalogare, ma esattamente, come si svolge il lavoro della catalogazione?
Si prenda ad esempio una biblioteca. Innanzitutto, si suddividono i libri in 10 classi, in base al loro contenuto.
Dopo questa iniziale divisione, si compie un'ulteriore cernita, suddividendo all'interno di ogni classe le opere in base a categorie più specifiche. Questo processo viene reiterato sino a quando non si giunge a una sequenza di classificazioni per il dato libro, le quali forniscono una visione generale del contenuto e del contesto nel quale è stata scritta l'opera.

La sequenza di informazioni può essere rappresentata da delle cifre messe in fila, come viene teorizzato nella classificazione di Dewey, usata al giorno d'oggi in tutte le biblioteche. Quei numeri incollati o scritti sui libri delle biblioteche sono proprio il codice che, ad un occhio allenato, può dire tutto sul libro che si ha in mano.

Libri di biblioteca che riportano in basso il codice di Dewey
Ecco un video che spiega in maniera più approfondita la classificazione di Dewey


Per avere più informazioni sulla catalogazione di Dewey si possono consultare:
Associazione Italiana Biblioteche
Sistema Bibliotecario Valdostano


venerdì 27 marzo 2020

STEP #04, "Immagina"

L'azione di suddividere e ordinare le cose secondo un ordine razionale è da sempre insita nella natura umana, e proprio per questo è stata più volte oggetto di miti e racconti fantastici nel corso della storia.

Probabilmente, l'esempio più lampante per noi uomini e donne occidentali viene dall'Antico Testamento, opera che permea la nostra cultura e il modo di pensare.
All'interno del libro della Genesi, si racconta di un enorme diluvio che si riversò sulla Terra, voluto da Dio per punire il comportamento empio degli uomini. Prima però di scatenare il dilvio, Dio decise di preservare tutte le sue creature che non sarebbero sopravvissute a un'inondazione globale incaricando il più giusto tra gli uomini, Noè, di costruire un'enorme imbarcazione, un'arca, e di caricare su di essa un maschio e una femmina di ogni specie.

Ecco quindi che Noè compì una sorta di "catalogazione biblica", cercando nel Creato tutte le specie di animali e scegliendone di ognuna un maschio e una femmina, con l'obbiettivo di permettere poi, una volta cessato il diluvio, la riproduzione degli animali e il ripopolamento della Terra.

Analizzando l'azione di Noè, si nota chiaramente che quella che mise in atto fu una catalogazione razionale della fauna terrestre, una sorta di inventario, con il fine di razionalizzare gli spazi disponibili, attraverso il quale riuscì ad avere sufficiente capienza per caricare sull'arca tutte le specie che Dio aveva indicato.

Il rilascio della colomba, Gustave Doré, 1866-1870

giovedì 26 marzo 2020

APPROFONDIMENTO - "Ad astra"

Nella storia i cataloghi sono stati utilizzati, grazie alla loro versatilità, in vari ambiti della cultura.

Un uso molto interessante è quello dei cataloghi astronomici, noti sin dall'antichità per la loro funzione di annotazione delle scoperte in un campo in continua evoluzione.

Un catalogo astronomico è un catalogo contenente tutti gli oggetti astronomici (stelle, pianeti, asteroidi, ...) scoperti, corredati da informazioni sulla loro scoperta, la posizione e le caratteristiche principali. Presenti già nel II millennio a.C. in Mesopotamia, col passare delle epoche si sono arricchiti, arrivando a comprendere tutti i corpi celesti conosciuti oggigiorno, raccolti in 2MASS (Two Micron All-Sky Survey), il progetto attualmente più avanzato di rilevamenti astronomici, compiuti tra il 1997 e il 2001, che hanno consentito di catalogare ben 500 milioni di stelle della Via Lattea e 1.5 miliardi di nuove galassie.
Nebulosa NGC 2024, contenuta nel catalogo 2MASS
Sitografia:
Wikipedia (Catalogo astronomico - Catalogo stellare)

mercoledì 25 marzo 2020

STEP #03, "Il miglior catalogatore"


Disegno realizzato a matita e china, intitolato
"Il miglior catalogatore"

Per la realizzazione del disegno, si è preso spunto da

martedì 24 marzo 2020

STEP #02, "Macchina del tempo"

Come è nato il verbo catalogare?
Domanda difficile, forse senza una risposta certa, persa nei meandri del tempo.
Sicuramente la strada più agevole è quella che passa per la storia del sostantivo catalogo, che nasce nell'antica Grecia, col significato di "raccogliere ordinatamente".

Non è certamente un caso che una parola con un significato così profondo e rilevante nell'ambito culturale nasca nell'antica Grecia, culla della civiltà occidentale, in un periodo storico in cui sono state gettate le basi di tutto quello che oggi noi studiamo.

Non è inverosimile immaginarsi in una polis della Penisola Ellenica, ad assistere a una lezione di uno dei padri delle scienze, magari in una piazza che in primavera si decora di fiori e profumo di macchia mediterranea, un Anassimandro o Talete qualsiasi, che con il fine di consultare meglio le proprie opere abbiano "raccolto ordinatamente" il loro sapere all'interno dei loro scritti, o magari abbiano catalogato le loro opere all'interno della propria biblioteca personale.

Lo sforzo di questi uomini non fu vano, perché dalle loro personali "raccolte ordinate", nel giro di qualche secolo, nacque la più grande e famosa catalogazione letteraria che la storia umana abbia conosciuto, la Biblioteca di Alessandria, voluta nel III secolo a.C. da Tolomeo il Filadelfo, re ellenistico, proprio con l'obbiettivo di raccogliere ordinatamente all'interno di un unico edificio tutto lo scibile umano, dando un enorme impulso allo sviluppo culturale dell'Occidente e del Mondo.

La scuola di Atene, Raffaello Sanzio, Palazzi Apostolici, Città del Vaticano, 1509-1511 ca.

lunedì 23 marzo 2020

STEP #01bis, "Dal mondo"

Ci siamo mai chiesti se le parole hanno sempre lo stesso significato per tutte le lingue?
Oggi troveremo una risposta a questo quesito, o almeno per la parola che ci riguarda, catalogare.

Francese: la parola cataloguer compare per la prima volta nel 1873, nel Dictionnaire de la langue Française, nel quale viene definito come l'azione di iscrivere un libro o un articolo a un catalogo secondo una suddivisione ordinata per classi.

Inglese: per la lingua anglosassone, la prima attestazione di "catalogare" (to catalogue) si ha più tardi rispetto agli altri paesi, forse a causa della non diretta origine dell'inglese dal latino. Essa appare per la prima volta nel 1927 nell'opera Scottish National Dictionary, ad opera di David Murray. La definizione è piuttosto curiosa e si discosta notevolmente dalle altre lingue, infatti essa afferma che "catalogare" è il dovere di un censore, una persona che controlli la presenza delle persone in una lista, e di annotare gli eventuali assenti.

Tedesco: nella lingua tedesca, la prima volta in cui si parla di "katalog", catalogo, è nel 1588, all'interno di un archivio di documenti commerciali riguardanti la città di Francoforte, come riportato sulla banca dati online Frühneuhochdeutsches Wörterbuch. In questo caso, la parola assume la più classica delle conntotazioni che gli si possono dare oggigiorno, ossia quella di una lista di articoli utilizzata in ambito commerciale.


Immagine presa da Pixabay-Open Source Images 
Autore: Ylanite Koppens

giovedì 19 marzo 2020

STEP #01, "Apertura"

Salve a tutti, quello che mi appresto a scrivere è il primo articolo di questo blog, dedicato al verbo "catalogare" e a tutte le sfaccettature che esso assume, tanto nel passato quanto nel mondo odierno.

Quello che oggi incomincia sarà un viaggio nel significato di questo verbo, osservando come, con l'evoluzione della tecnica e dell'ingegno umano, esso muti la propria forma, rimanendo però costante nel suo significato, il quale viene spiegato in maniera eccellente nel vocabolario online della casa editrice Garzanti (https://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=catalogare)
È doveroso a questo punto dell'esposizione dare anche la definizione di catalogo, il sostantivo a cui fa riferimento catalogare, anch'essa estratta dal vocabolario online Garzanti (https://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=catalogo )
Prima di avventurarsi nella ricerca del ruolo storico e delle varie declinazioni passate e attuali del verbo in esame, è bene anche conoscere l'origine etimologica della parola catalogo, il sostantivo corrispondente, illustrata dal Vocabolario Etimologico della Lingua Italiana di Pianigiani, uno dei più famosi vocabolari etimologici italiani (shorturl.at/qxRST)
Dall'analisi del significato del nostro verbo, si evince dunque che quando si cataloga un certo insieme di cose, le quali possono essere le più disparate, si intende mettere ordine, rendere l'accesso ai vari elementi molto più agile, con il fine di migliorare la fruibilità dei contenuti.
Fatta questa doverosa introduzione, il lettore è adesso dotato di tutti gli strumenti necessari alla totale comprensione del percorso che si sta incominciando, con la speranza da parte di chi scrive che questa pagina, nel suo piccolo, si trasformi una piacevole lettura che possa portare a nuovi spunti e consideraizioni chiunque voglia fruire, all'interno del più grande e più eterogeneo catalogo che l'umanità abbia mai conosciuto, internet, di questo piccolo spazio.



Stockholms stadsbibliotek, Stoccolma, Svezia.


Un saluto e a presto,

A.M.