martedì 24 marzo 2020

STEP #02, "Macchina del tempo"

Come è nato il verbo catalogare?
Domanda difficile, forse senza una risposta certa, persa nei meandri del tempo.
Sicuramente la strada più agevole è quella che passa per la storia del sostantivo catalogo, che nasce nell'antica Grecia, col significato di "raccogliere ordinatamente".

Non è certamente un caso che una parola con un significato così profondo e rilevante nell'ambito culturale nasca nell'antica Grecia, culla della civiltà occidentale, in un periodo storico in cui sono state gettate le basi di tutto quello che oggi noi studiamo.

Non è inverosimile immaginarsi in una polis della Penisola Ellenica, ad assistere a una lezione di uno dei padri delle scienze, magari in una piazza che in primavera si decora di fiori e profumo di macchia mediterranea, un Anassimandro o Talete qualsiasi, che con il fine di consultare meglio le proprie opere abbiano "raccolto ordinatamente" il loro sapere all'interno dei loro scritti, o magari abbiano catalogato le loro opere all'interno della propria biblioteca personale.

Lo sforzo di questi uomini non fu vano, perché dalle loro personali "raccolte ordinate", nel giro di qualche secolo, nacque la più grande e famosa catalogazione letteraria che la storia umana abbia conosciuto, la Biblioteca di Alessandria, voluta nel III secolo a.C. da Tolomeo il Filadelfo, re ellenistico, proprio con l'obbiettivo di raccogliere ordinatamente all'interno di un unico edificio tutto lo scibile umano, dando un enorme impulso allo sviluppo culturale dell'Occidente e del Mondo.

La scuola di Atene, Raffaello Sanzio, Palazzi Apostolici, Città del Vaticano, 1509-1511 ca.

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