giovedì 9 aprile 2020

STEP #08, "In antichità"

L'origine del catalogo e del catalogare si perdono nei meandri della storia antica, l'unico mezzo a nostra disposizione per scoprire qualcosa di più è un'indagine a ritroso attraverso gli indizi che la storia ci lascia.

Partendo dal presupposto che senza scrittura non si può fare una catalogazione, si può partire dall'invenzione della scrittura, nell'epoca in cui la cultura fioriva nella Mezzaluna Fertile grazie a Sumeri, Assiri e Babilonesi. In questo periodo non si hanno riscontri storici di cataloghi sen non quelli delle biblioteche di Babilonia e Ninive, ma sicuramente la necessità di ordine dell'inventario portò anche i commercianti a creare un prototipo di quello che in futuro sarà il catalogo.

Per trovare per la prima volta la parola catalogo bisogna proseguire sino al periodo classico: già agli inizi dello sviluppo della civiltà greca, il termine κατάλογος [katálogos] viene utilizzato per indicare gli elenchi, le liste (καταλέγω, "enumerare", è la parola da cui deriverà catalogo) di persone o cose.
Un esempio dell'uso della parola nell'Antica Grecia è la definizione degli antichi grammatici, che definirono catalogo l'insieme delle truppe Achee enumerate da Omero nell'Iliade.
Un altro uso curioso della parola è quello fatto da Senofonte, storico e mercenario ateniese, che definì quelli del catalogo i cittadini ricchi e importanti, facendo probabilmente riferimento a una lista amministrativa di persone dal reddito elevato.

Nei secoli successivi il catalogo continuò ad essere usato, sia nei Regni Ellenistici (il catalogo della biblioteca di Alessandria d'Egitto fu il primo compilato in ordine alfabetico da Callimaco, noto poeta greco) sia nel Regno Punico, in particolare alla biblioteca di Cartagine, sia infine nell'Antica Roma, nella quale la parola greca fu trasformata nella forma latina catalŏgus, a conferma dell'enorme eredità che la cultura greca lasciò a Roma.

Tavola con caratteri cuneiformi che riporta il mito del diluvio dell'Epopea di Gilgamesh, conservata in antichità nella sopracitata Biblioteca di Ninive, attualmente conservata al British Museum di Londra


Sitografia: Wikipedia

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